Dire Giacomo Leopardi significa pensare a Recanati - oggi una cittadina marchigiana di 22.000 abitanti - un borgo di dimensioni un po' più contenute ai tempi del poeta.
A Recanati, Giacomo Leopardi è nato e ha trascorso gran parte della sua vita. Il Palazzo in cui è nato e in cui si è formato, insieme ai suoi amatissimi fratelli, si trova proprio ad un'estremità del centro storico della città, così com'era proprio ai tempi del poeta. Infatti, affacciandosi dalle finestre della Biblioteca e dagli appartamenti soprastanti poteva notare ogni giorno bambini che attraversavano la piazza rincorrendosi o artigiani occupati nel loro lavoro quotidiano, contadini che rientravano dalla campagna all'interno del borgo al termine della loro giornata, o ancora galline e uccelli che riprendono a uscire e a cantare una volta terminato il temporale. Tutti questi personaggi richiamano alla mente di adulti e bambini gli anni spensierati e talvolta felici del periodo scolastico.
Oggi vi presentiamo Macerata, una città situata nel cuore delle Marche. Essa sorge alla sommità di una collina, tra le verdi vallate del fiume Chienti e del fiume Potenza ed è uno dei capoluoghi di provincia della nostra regione Marche, sebbene conti circa 41.500 abitanti.
E' una città caratterizzata dal caldo colore del laterizio e che si sviluppa a partire dalla Piazza della Libertà, posta nel punto più alto: gli anelli di cui sembra essere composto il centro storico si allargano via via verso le mura crescendo come se fossero gli strati di un'enorme cipolla.
Accanto alle mura quattrocentesche, al posto di un quartiere medievale caratterizzato da stradine tortuose e vicoli stretti, nel 1829 si decide di costruire un edificio ottocentesco dal nome piuttosto curioso: lo Sferisterio.
Oggi lo Sferisterio di Macerata è considerato uno dei teatri più spettacolari in Italia, soprattutto per gli spettacoli di opera lirica che si svolgono in estate, ma inizialmente è stato costruito per ben altri scopi.
Infatti, un sinonimo del suo nome è Sferodromo (composto dalle parole "palla" e "corsa) e in passato ne sono stati costruiti moltissimi in tutta Italia, soprattutto nel centro-nord.
Come testimoniato dall'iscrizione in facciata, il finanziamento della struttura è stata analoga a quella dei numerosi teatri storici marchigiani. Un'associazione di cento facoltosi cittadini maceratesi si sono autotassati per poter dotare la città di un edificio idoneo ad ospitare spettacoli diversi da quelli che si svolgevano nei teatri.
La costruzione dello Sferisterio è iniziata nel 1820 ed è stata completata nel 1829, anno della sua inaugurazione. Il progetto è stato affidato all'architetto Ireneo Aleandri, originario di San Severino Marche, che ha dato vita ad uno dei monumenti più significativi dell'architettura neoclassica nella nostra regione.
Il progettista ha creato un edificio estremamente elegante, collocato immediatamente al di fuori da Porta Mercato - una porta che si affaccia sull'ampia Piazza Mazzini - e il fianco semicircolare allineato alla strada di circonvallazione, che rende l'edificio subito visibile non appena si giunge in città, così non sempre ci si rende conto della sua reale imponenza.
Per realizzare lo Sferisterio, l'architetto si è chiaramente ispirato da un lato, a dei grandi progetti del periodo rinascimentale (come il grande Teatro Olimpico progettato da Palladio a Vicenza) rintracciabile nel grande colonnato che orna la parte semicircolare e i due lati corti, e dall'altro lato alla tradizione dei teatri storici che nelle Marche cominciavano allora a diffondersi in gran numero.
La struttura che arriva ad ospitare fino a 2500 posti, è composta da 56 colonne doriche che incorniciano 104 palchi, come fosse un vero e proprio teatro, che terminano con un'elegante balconata in pietra. Sul lato opposto si erge un muro alto 18 metri e lungo 90 metri, mentre l'arena misura in totale 90 x 36 metri.
Jesi, un comune a circa 40 minuti da Ancona nel mezzo della valle dell'Esino. Una città di origine romana con evidenti tracce del periodo anche nel centro storico, comincia ad assumere una certa importanza a partire dal Medioevo.
In particolare durante questo periodo godette della particolare protezione dell'Imperatore Federico II di Svevia, nato proprio a Jesi il 26 dicembre 1194. La sua nascita ha anche un aspetto leggendario: secondo la versione più accreditata sarebbe nato all'interno di una tenda posizionata sull'odierna Piazza Federico II. Qui si accomodò Costanza d'Altavilla, abbastanza avanti con gli anni, per dare alla luce il futuro Imperatore. La sua spettacolare storia è oggi raccontata nel Museo Federico II, inaugurato proprio nel 2017.
Il Medioevo è il periodo d'oro della Res Publica Aesina: Jesi comincia ad assumere la sua rilevanza dominando sui castelli circostanti - Castelplanio, Cupramontana, Morro d'Alba, Castelbellino, Maiolati Spontini - solo per citarne i borghi più pittoreschi.
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