Le stanze segrete di Vittorio Sgarbi ad Osimo

Palazzo Campana ospita le opere della sua collezione privata

Cappella di Palazzo Campana, Mostra Le Stanze Segrete di Vittorio Sgarbi
Cappella di Palazzo Campana, Mostra Le Stanze Segrete di Vittorio Sgarbi

C'è tempo fino a domenica 11 dicembre 2016 per visitare la Mostra "Le Stanze Segrete di Vittorio Sgarbi" nella splendida cornice di Palazzo Campana ad Osimo.

Il Palazzo risale al XVII secolo ed è stata un'istituzione fondamentale per la città di Osimo, ma anche per la Regione Marche. Da quando la famiglia Campana si estinse il Palazzo divenne sede dell'omonimo collegio dove studiarono importanti personaggi come Papa Leone XIII, Pio VIII e il patriota Aurelio Saffi.

La mostra inaugurata il 18 marzo 2016 è una vera summa della storia dell'arte. Sono 140 le opere, qui esposte, della Fondazione Cavallini-Sgarbi raccolte da Vittorio Sgarbi con l'aiuto di sua madre Rina Cavallini che l'ha accompagnato in una sorta di gioco d'azzardo fino alla conquista dell'oggetto desiderato.

 

"La caccia ai quadri non ha regole, non ha obiettivi, non ha approdi, è imprevedibile. Non si trova quello che si cerca, si cerca quello che si trova. Talvolta molto oltre il desiderio e le aspettative."

 

Una ricerca che il critico d'arte Vittorio Sgarbi compie frequentando antiquari, case d'asta e musei stranieri, spesso riportando in Italia opere di primaria importanza.

Ed è così che immergendosi nelle eleganti stanze di Palazzo Campana ci si sente quasi minuscoli di fronte a tanta meraviglia: un tripudio di opere d'arte che nascondono storie straordinarie e sono accomunate da un unico comune denominatore, la ricerca costante ed instancabile della bellezza.

 

La mostra si apre con una scultura di stupefacente bellezza di Niccolò dell'Arca, autore dell'Arca di San Domenico a Bologna, che mostra perfettamente quello che il Maestro pugliese era in grado di fare con la pietra. Aveva un'impareggiabile capacità di infondere vita alle sue figure, rendendole così vere che sembrano respirare.

 

La mostra continua con opere del Quattrocento e Cinquecento concentrandosi sulla produzione di artisti che in quel periodo hanno lavorato a lungo nelle Marche come Nicola Filotesio detto Cola dell'Amatrice, Lorenzo Lotto, Andrea Lilio e Tiziano.

Sovraporte, F.M. Raineri, detto lo Schivenoglia
Sovraporte, F.M. Raineri, detto lo Schivenoglia

E prosegue poi con opere ed artisti che hanno segnato la storia dell'arte italiana come Guido Cagnacci, Artemisia Gentileschi, più conosciuta per la sua figura leggendaria che non per la sua arte, il Guercino ed altri artisti marchigiani come il Sassoferrato, Simone Cantarini e Giovanni Francesco Guerrieri.

 

Tra le opere che spiccano per la loro delicatezza ed eleganza troviamo un ritratto di Rosalba Carriera, un'opera di Pietro de Ribera, due dipinti di Pietro Liberi, due ritratti di Giovan Battista Gaulli detto il Baciccio e diversi dipinti di Ignazio Stern, artista austriaco attivo a Roma.

 

Ci si inoltra poi nel Settecento con le prime caricature della storia dell'arte realizzate da Pier Leone Ghezzi e diverse sculture dell'artista faentino Raimondo Trentanove e di Lorenzo BartoliniInfine si approda nell'Ottocento con due emblematici ritratti di Francesco Podesti e Francesco Hayez.

 

La mostra si conclude nella Cappellina del Palazzo con una serie di opere che sintetizzano l'esposizione e tra le quali spicca un emozionante Cristo crocifisso di Gaetano Previati.

Fino a gennaio la mostra arricchisce notevolmente l'offerta culturale della città di Osimo, una città di origini romane con importanti testimonianze medievali ed un sottosuolo tutto da scoprire.

Scrivi commento

Commenti: 0